Il barone con la passione per l’archeologia
Domenico Ryolo
(1895-1988)
Nacque
a Milazzo nel 1895 da Cesare, figlio del barone Domenico Ryolo, e da Carolina
Di Maria dei baroni di Allèri. Compiuti gli studi classici al collegio
benedettino di Montecassino, si iscrisse al Politecnico di Milano, nella
facoltà di ingegneria.
Nel
capoluogo lombardo lo raggiunse la mobilitazione generale del 1915,
costringendolo ad interrompere gli studi.
Col
7° Reggimento di Artiglieria da Fortezza e di Assedio, dopo un corso accelerato
ad Alessandria, Vinadio e Torino, raggiunse la zona di operazioni. Era il
febbraio 1916 e nel settore di Plava gli venne affidato il comando del 46° Gruppo
di Assedio. Successivamente ebbe il comando della 609a Batteria, con la quale
prese parte alla ritirata dopo Caporetto, occupando di lì a poco, nello
schieramento sulle pendici del Monfenera, posizioni avanzate in trincea. In
quelle circostanze riuscì a salvare un buon numero di pezzi d’artiglieria.
Il barone Domenico Ryolo
Domenico Ryolo, a sinistra
Terminata
la guerra, si laureò a Milano in ingegneria industriale meccanica (1922).
L’amore e l’attaccamento alla propria terra svilupparono in lui molteplici
interessi, dall’Archeologia alla Geologia, dalla Storia all’Architettura ed
alla Numismatica. Nel 1940 compilò il suo primo saggio per l’individuazione del
torrente Longàno, sulle cui rive si svolse la nota battaglia tra Siracusani e
Mamertini (c. 269 a. C.). Insieme al grande Bernabò Brea, allora Soprintendente
alle Antichità della Sicilia Orientale, scoprì la precisa ubicazione della
città di Longàne, scoperta che gli valse il conferimento della cittadinanza
onoraria da parte del Comune di Rodì Milici.
Grazie
alle sue esplorazioni ed alle brillanti intuizioni Ryolo è oggi ricordato a
ragione come il Padre dell’archeologia milazzese. Si devono a lui, infatti, le
prime ricerche sistematiche che culminarono nei decenni successivi nelle
fortunate indagini che hanno restituito centinaia di reperti preistorici e
classici, i quali fanno oggi bella mostra nell’Antiquarium archeologico di
Milazzo, intitolato non a caso alla Sua memoria.
Con
ordine del giorno n. 222 del 4 novembre 1918 gli venne concessa dal Comando della 4a
Armata la croce al merito di guerra.
In basso Domenico Ryolo in zona di guerra:
Altre foto dall'album di guerra del barone Ryolo:
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